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Settori di punta della collaborazione economica tra Italia e Ucraina ed interscambio

 

Settori di punta della collaborazione economica tra Italia e Ucraina ed interscambio

In occasione della IX Sessione del Consiglio Italo-Ucraino per la Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria tenutasi nel dicembre 2020, le parti hanno individuato alcuni settori strategici sui quali puntare per aumentare le collaborazioni bilaterali.
Vi sono grandi potenzialità da cogliere specialmente nei settori delle infrastrutture, dell’agribusiness, delle energie rinnovabili, dello spazio e della digitalizzazione. In particolare nei prossimi anni verranno avviati grandi progetti nei settori energetico, infrastrutturale ed agroindustriale con numerose gare internazionali bandite dalla Banca Mondiale, dalla BERS e dalla BEI.

In Ucraina risultano operanti poco meno di 200 aziende con capitale e/o interessi italiani, attive soprattutto nei settori alimentare, tessile, legno, calzature, ceramica e finanziario che impiegano 6.692 addetti con un fatturato complessivo di 433 milioni di euro (dati Osservatorio Economico). La maggioranza delle aziende italiane e’ dislocata a Kiev.

In base ai dati del Servizio Nazionale di Statistica ucraino - UKRSTAT, l'interscambio italo-ucraino nel 2020 e' ammontato a 4,06 miliardi di Euro (4,2 miliardi di Euro nel 2019). Rispetto all'anno precedente, le importazioni italiane dall'Ucraina (2,13 miliardi USD) sono diminuite del 20,3%, mentre le esportazioni italiane (1,93 miliardi USD) sono addirittura aumentate del 2,5 %, un dato positivo sorprendente se si considera la pandemia. Il saldo negativo dell'Italia si e' pertanto ridotto a circa 200 milioni di USD.

A livello globale, l'Italia si piazza all'8’ posto tra i principali Paesi fornitori dell'Ucraina ed al terzo posto tra i Paesi dell'UE dopo la Polonia e la Germania, mentre come cliente l'Italia si classifica rispettivamente al 7' ed al 3' posto (mantenendo praticamente la stessa posizione come fornitore e perdendo un paio di posizioni come cliente a favore di Germania ed India rispetto al 2020).

Le esportazioni italiane sono per la maggior parte rappresentate da macchinari, abbigliamento, bevande, mobili, calzature, sapone e detergenti, laddove importiamo dall'Ucraina principalmente prodotti siderurgici, oli e grassi vegetali, cereali ed altri prodotti agricoli, pietra, sabbia ed argilla nonche' prodotti chimici.

Lo stock di investimenti italiani risulta invece ancora ridotto a cospetto del pur positivo andamento dell'interscambio. Infatti, lo stock di investimenti italiani nel corso dei primi 9 mesi del 2020 e' diminuito di USD 34,9 milioni di USD rispetto all'inizio dell'anno attestandosi a 339,8 milioni di USD, un volume che ci colloca al 17' posto tra i principali investitori in Ucraina.

Il Paese vanta indubbi importanti fattori di attrazione quali la prossimita' ai grandi mercati europei, l'ampia disponibilita' di materie prime e risorse naturali, la buona qualita' e basso costo della forza lavoro. E’ tuttavia di fondamentale importanza che le Autorità’ ucraine proseguano nella realizzazione delle necessarie riforme economiche per la creazione di un clima piu' favorevole al business, il rafforzamento dello Stato di diritto e della lotta alla corruzione al fine di attrarre un maggiore flusso di investimenti stranieri e ridurre il rischio di contenziosi.


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