Nota di Palazzo Chigi
Gli attacchi a Odessa, la morte degli innocenti, la distruzione della Cattedrale della Trasfigurazione, ci feriscono profondamente. Gli aggressori russi demoliscono i granai, privando di cibo milioni di persone affamate. Devastano la nostra civiltà europea, i suoi simboli sacri. Un popolo libero non si lascia intimidire, la barbarie non prevarrà. L’Italia con le sue competenze uniche al mondo nel restauro, è pronta a impegnarsi nella ricostruzione della cattedrale di Odessa e di altri tesori del patrimonio artistico dell’Ucraina.
Nota Farnesina – L’Italia al fianco dell’Ucraina nella ricostruzione del suo patrimonio artistico e culturale
“I bombardamenti russi su Odessa hanno distrutto parte della Cattedrale della Trasfigurazione, principale luogo di culto cristiano ortodosso della città: un atto indegno”. Così il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha commentato l’ennesimo attacco russo alla città portuale ucraina, aggiungendo che “l’Italia è in prima linea nello sforzo di ricostruzione dell’Ucraina e lo sarà anche per ripristinare il patrimonio artistico e culturale di Odessa, che ha sostenuto per diventare patrimonio culturale dell’Unesco”.
Come noto, il Governo italiano è da tempo impegnato a sostegno della ricostruzione ucraina e per questo ha riunito a Roma lo scorso 26 aprile rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e delle principali istituzioni finanziarie internazionali per la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina.
Nell’ambito di tali sforzi si inserisce anche il “Laboratorio sulla ricostruzione dell’Ucraina”, progetto che partirà a ottobre e che è promosso da Fondazione MAXXI e Triennale Milano col sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Fondazione MAXXI e Triennale Milano hanno messo a disposizione le proprie competenze al servizio della ricostruzione sostenibile dell’Ucraina, puntando a coinvolgere esperti internazionali per confrontarsi, a partire da precedenti esperienze di ricostruzione post-bellica, sulle esigenze del Paese.